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domenica 13 aprile 2008

Mondo senza fine



Non è facile condensare circa 1300 pagine in poche righe, quindi non ci proverò nemmeno.
Questo è il seguito, anche se solo geograficamente e storicamente, di "I pilastri della terra" scrisso circa venti anni prima, che io, ignaro di un seguito, ho letto giusto qualche mese fa per pura combinazione.
Generalmente non amo autori di romanzi bestseller, non particolarmente, ma questi per me fanno eccezione.
La storia è intensa, la trama è ricca, i personaggi sono tanti e diversi, anche se con tratti comuni dall'uno all'altro libro, se non altro per il ruolo che rappresentano.
In me suscita un fascino particolare l'ambientazione medievale ed il lavoro dei personaggi principali, costruttori, e la loro devozione alla passione che li accomuna.

Lo consiglio però solo a chi non si spaventa di fronte a tante pagine. La lettura non è pesante, ma il libro sì...

Vero come la finzione


Vero come la finzione (Stranger Than Fiction)
Regia: Marc Forster
Cast: Will Ferrell, Maggie Gyllenhaal, Dustin Hoffman, Queen Latifah, Emma Thompson, Tom Hulce, Tony Hale, Denise Hughes, Linda Hunt.

Un film molto interessante, non posso anticipare niente sulla trama, va visto.
Veramente bello.
Un unico neo, ma è solo un parere personale: io sono d'accordo con Giorgio Lopez (D. Hoffman) sul finale della storia. Sarebbero cambiate molte cose nel film che avrebbero avuto un sapore ed un potere diverso, cambiando solo gli ultimi minuti.
Quella era la direzione, ma il dibattito è sempre aperto.

voto 8

Déjà vu - Corsa contro il tempo



Déjà vu (2006)
Regia: Tony Scott
Cast: Denzel Washington: Doug Carlin, Paula Patton: Claire Kuchever, Val Kilmer: Andrew Pryzwarra, James Caviezel: Carroll Oerstadt, Adam Goldberg: Denny, Elden Henson: Gunnars, Erika Alexander: Shanti, Bruce Greenwood: Agente FBI Jack McCready

Strano film, sembra aprirsi come un normale thriller poliziesco americano alla ricerca di un fantomatico attentatore che uccide circa 500 persone a bordo di un traghetto. Così non è, o per meglio dire, l'ingrediente principale è quello, ma questo film è condito con una salsa leggermente diversa. Questo ingrediente particolare rende da un lato il film interessante e apre profonde meditazioni filosofiche, dall'altro evidenzia come, essendo materia altamente complicata, chi ha steso la trama non sia in grado di quadrare il cerchio. O almeno forse.
Il tema è la possibilità di interagire col tempo, più nello specifico di vedere il passato, fino a poterci viaggiare, addossando la possibilità alle teorie per cui spazio e tempo non siano altro che due manifestazioni diverse della stessa materia.
Curvando lo spazio è possibile avvicinare il passato ad oggi.
Il film sposta poi il tema sulla possibilità di modificare il passato e sulle implicazioni che tali modifiche hanno sul presente, o futuro, che di fatto potrebbe non esistere più.
La trama ha non pochi punti deboli in questo ambito.
Come giallo è invece interessante.
Il finale è un po' una farsa, non la risoluzione, della trama, intendo proprio il finale finale.
Il cerchio della storia può quadrare soltanto dando un'interpretazione che o è nascosta dagli autori, e in quel caso sarebbero dei geni, o non è stata presa in considerazione degli autori, e allora sarebbero degli stupidi: il viaggio nel passato non è unico, ma il protagonista torna ripetutamente indietro nel tempo, o almeno le sue manifestazioni, cioè quelle che sono vissute 4 giorni prima di lui, e, a tentativi, cerca di salvare la ragazza, riuscendo egli, che è il nostro presente, dove i suoi predecessori hanno fallito. Altrimenti l'ambulanza nel granaio, quando la trovano per la prima volta, non ha motivo di esistere.

Voto:
per il tema 8
per il giallo 7
per la trama 5

giovedì 10 aprile 2008

Io & Marley

Io & Marley di John Grogan

E’ evidente che la frequenza con la quale scriverò a proposito di libri letti sarà molto bassa. E’ più facile avere due ore per guardarsi un film piuttosto che tempo da dedicare alla lettura extra oltre al capitolino letto ogni sera prima di dormire (abitudine tra l’altra nuova che è già un passa avanti!).
Veniamo al libro.

Prima cosa lecita da chiedersi: chi è Marley? Dato che la copertina del libro è interamente riempita dal faccione simpatico di un labrador non è difficile dedurre che si tratta di un cane. Questo libro concretizza il suo ricordo che il padrone ha potuto condividere con moltissime altre persone. Bisogna tener presente che essendo un giornalista non c’è da lamentarsi sul tipo di scrittura.
Si parla della vita passata con questo grande amico da quando lui è un cucciolo a quando è il momento di lasciarlo andare. Ci sono tanti aneddoti divertenti dettati dal comportamento piuttosto irrequieto e particolare di questo cane. C’è però una netta differenza secondo me sulle sensazioni che un lettore che possiede un cane può provare rispetto a uno che non sa cosa vuol dire convivere con un esemplare di amico non uomo. Io capisco bene cosa si prova quando tornando a casa c’è questo piccoletto che sta tutto il giorno ad aspettarti che ti corre incontro e ti salta addosso facendoti capire quanto sia pieno di gioia questo momento per lui. Non c’è modo di far capire a chi non ha un cane quanto sia bello sentire il suo corpicino che si mette accanto a te per dormire con la certezza che sei lì con lui. Veglia su di te, ma ti chiede anche ti proteggerlo e di aiutarlo quando lui magari non può fare qualcosa da solo. Allora allunga per esempio una zampina e la sbatte più volte sulla ciotola dell’acqua vuota per dirti “Scusa io ho sete, ma più di questo non posso fare per avere dell’acqua!”. E quando corre felice e fiero in un bel prato fino a che non è così stanco da addormentarsi subito in macchina!
Mi piace citare questi pochi righi del libro:
“Era possibile per un cane, qualsiasi cane, ma soprattutto un pazzo cane incontrollabile come il nostro, indicare agli umani le cose che contavano realmente nella vita?Direi di sì. Lealtà. Coraggio. Devozione. Semplicità. Gioia. E le cose che non contano. A un cane non servono automobili lussuose o grandi case o vestiti di sartoria. Gli status symbol non significano niente per lui. Un bastone fradicio gli va altrettanto bene. Un cane giudica gli altri non dal colore, il credo o la classe ma da chi sono interiormente. A un cane non importa se sei ricco o povero, istruito o analfabeta, intelligente o stupido. Dagli il tuo cuore e lui ti darà il suo. Era molto semplice, eppure noi umani, così più saggi e più sofisticati, abbiamo sempre avuto difficoltà a immaginare quel che conta e non conta realmente.”

P.s. Stasera io e Ugo (il mio beagle) abbiamo saltato insieme sul divano per festeggiare la vittoria che ci ha portati in semifinale. Grande Fiorentina! Sempre e solo Forza Viola!

mercoledì 26 marzo 2008

NO MORE - track 01

Dopo un discreto periodo di assenza torno a pubblicare su queste pagine virtuali inaugurando una nuova rubrica intitolata "NO MORE". Questa rubrica perlerà principalmente per immagini che non saranno necessariamente crude, ma potrebbero, ma crudo è il messaggio che portano, a volte spiegato tramite parole, altre no.
Tutte le immagini saranno bollate dal marchio "NO MORE" (mai più).
La prima parla da sola, è un tema forte per me, tanto che mi ha fatto smettere di credere in dio.

Saturno contro



Saturno contro (italia 2007)
Regia di Ferzan Ozpetek; con PierFrancesco Favino, Stefano Accorsi, Luca Argentero, Margherita Buy, Ambra Angiolini, Serra Yilmaz, Milena Vukotic, Isabella Ferrari, Ennio Fantastichini.

Niente a che vedere con i film fino ad oggi inseriti in questa rubrica. Qui siamo su un altro universo. Ozpetek crea sempre degli scorci sulla vita di qualcuno. In questo caso si sente eco delle Fate Ignoranti. Non solo per la presenza di attori protagonisti a comune, ma anche perché lo sguardo cade in entrambi sul mondo omosessuale e quello etero che si relazionano. E’ un film estremamente drammatico che non consiglio di vedere quando si è particolarmente giù per non rischiare di scoppiare in un pianto angosciante e prolungarlo per tutta la visione. Attori molto bravi interpretano personaggi ritratto di persone che nella vita quotidiana si possono incontrare. E’ però la loro interazione a creare l’unicità della situazione raccontata. Si parla d’amore, d’amicizia e di dolore. Quando tutto sembra non avere più senso bisogna attaccarsi a ciò che di bello rimane per poter ricominciare pian piano a vivere.
Guardando il film ci si prende il carico delle sofferenze dei protagonisti. Questo permette di entrare nel loro animo.

domenica 23 marzo 2008

L’amore non va in vacanza



Titolo: L'amore non va in vacanza (The Holiday)
Regista: Nancy Meyers.
Cast: Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law, Jack Black

Commedia americana con cast piuttosto rassicurante vista la presenza di Cameron Diaz, Kate Winslet, Jude Law e Jack Black. Si parla d’amore e si cerca di mostrare tutti i modi nel quale si può manifestare. A volte ci si innamora della persona sbagliata oppure si crede di amare, ma solo perché non sappiamo ancora cosa quale sia il suo vero significato. Vengono date speranze a chiunque si senta solo. L’amore arriva quando meno te lo aspetti, anzi più abbassi la guardia e più possibilità hai di innamorarti. Perché in questo campo non si può comandare.
Viene dimostrato, in un certo senso, che un solo giorno può sconvolgere in positivo la tua vita. La bellezza della sorpresa e dell’inaspettato. Non è infatti nient’altro che una vacanza quello che le protagoniste vogliono. Rifugiarsi in una realtà il più lontana possibile dalla loro le aiuta a ritrovarsi, ad eliminare il contorno o l’influenza dello stile di vita che hanno sempre avuto. Si elimina pian piano tutto ciò che nasconde l’essenza. Da una parte si scopre l’amore per la prima volta forse. Dall’altra la gioia di vivere e si indirizzano le proprie energie verso chi veramente le merita. Una bella commedia insomma che ti lascia il sorriso e che ti mostra il lato bello della vita. E’ stato evitato l’evento drammatico che invece molti film ci mostrano. Forse è stata scelta una strada un po’ più da sognatore che da persona attaccata alla vita reale. Ma perché togliersi il gusto di sognare?
Voto: 8.

giovedì 13 marzo 2008

Emozioni

Amante dello sport non praticato, ma visto alla tv. Ieri sera ho veramente faticato. E calata la tensione, beh sembrava di aver giocato qualche minuto in campo. Tutti i rituali del mondo vanno rispettati se si è scaramantici e non si può sgarrare, per non sentire sulle spalle quell'insensato senso di colpa quando si è rotto il rituale per una qualsiasi ragione. Alla fine la soddisfazione è stata enorme. Indimenticabile.

Fiorentina qualificata ai quarti di Coppa Uefa.

giovedì 6 marzo 2008

Parole prese in prestito

Userò sì parole di qualcun'altro, ma non per questo saranno meno cariche del loro significato.

"A te che sei l’unico al mondo
L’unica ragione
Per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronta a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto
Come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perchè non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magìa
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro l’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore"

"A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre lo stesso"

"A te che sei l’unico amico
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita
Bella da morire
Che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore."

Voglio solo dirti quanto sei importante per me.

mercoledì 5 marzo 2008

Meno di un istante, più del tempo

Non so cosa siamo, se polvere o niente, se gocce di un oceano troppo grande, se microscopiche particelle di energia.

Non so cosa sia il tempo o cosa rappresenti, quando ha avuto inizio e quando finirà.

Non so qual è il significato della vita.

Ignoro tutto ciò che ci circonda, di umano, ultraterreno e ultraumano.

Non so quanto nel tutto che esiste possa rappresentare una vita, ma proprio per la sua insignificanza, per il suo nulla, per la precocità della sua fine, del suo effiro fuoco, del suo misero infinitesimo di tempo, per tutto questo è straordinario essere al tuo fianco, due nullità che si incontrano in un cosmo smisurato e si amano.

Una occasione così rara che sembra impossibile, ma è realtà.

domenica 2 marzo 2008

Sanremo 2008 (giorno 5 - Finale)



Senza ospiti internazioli e con ospiti nazionali Verdone-Gerini ed Elio e le storie tese, la serata è stata un po’ più scorrevole. Riporto ora i voti definitivi alle canzoni del Festival e la classifica finale. C’è chi sale e c’è chi scende. Sui primi tre classificati ci posso anche stare, ma dal quarto posto in giù era meglio non sapere!
[Tre parentesi quadre riporto i voti dei componenti del mio gruppo d’ascolto: non potendo il cane Ugo votare si tratta solo dei giudizi di mia mamma!]

Meneguzzi – Grande
Voto: 5 [4]

Gianluca Grignani – Cammina nel sole
Voto: 8 [8,5]

Little Tony – Non finisce qui
Voto: 6,5 [7]

Toto Cutugno – Un falco chiuso in gabbia
Voto: 5,5 [7]

L’Aura – Basta!
Voto: 7 [7]

Anna Tatangelo – Il mio amico
Voto: 7,5 [6]

Amedeo Minghi – Cammina cammina
Voto: 6,5 [4]

Mario Venuti – A ferro e fuoco
Voto: 6 [4]

Giò di Tonno & Lola Ponce – Colpo di fulmine
Voto: 8,5 [7,5]

Michele Zarrillo – L’ultimo film insieme
Voto: 6,5 [7]

Fabrizio Moro – Eppure mi hai cambiato la vita
Voto: 7,5 [8]

Tiromancino – Il rubacuori
Voto: 7,5 [6,5]

Frankie-Hi nrg MC – Rivoluzione
Voto: 9 [8,5]

Finley – Ricordi
Voto: 6 [7]

Mietta – Baciami adesso
Voto: 7 [8,5]

Max Gazzè – Il solito sesso
Voto: 9,5 [9]

Sergio Cammariere – L’amore non si spiega
Voto: 8,5 [8]

Eugenio Bennato – Grande Sud
Voto: 8,5 [8]

Tricarico – Vita tranquilla
Voto: 8,5 [8,5]

Il premio della critica va a Tricarico (ma il piattino mi sa che ce l’ha la Bertè!).
Il premio sala stampa va alla Bertè (o meglio è già andato alla Bertè).

Classifica:
10) Eugenio Bennato – Grande Sud
9) Little Tony – Non finisce qui
8) Gianluca Grignani – Cammina nel sole
7) Sergio Cammariere – L’amore non si spiega (scandaloso che sia solo settimo)
6) Meneguzzi – Grande (Grande schifo)
5) Finley – Ricordi (Mah)
4) Toto Cutugno – Un falco chiuso in gabbia (Beh allora se votiamo solo per fama)

3) Fabrizio Moro – Eppure mi hai cambiato la vita
2) Anna Tatangelo – Il mio amico
1) Giò di Tonno & Lola Ponce – Colpo di fulmine

Finisce qui il commento a Sanremo 2008. E’ stata una soluzione divertente per far passare queste interminabili serate un po’ più velocemente e in modo più attivo.

sabato 1 marzo 2008

Sanremo 2008 (giorno 4)



Saltata la serata dei duetti (vista ma non commentata) passiamo direttamente ai Giovani.










Sonohra
Voto: 6

Dopo la prima esibizione sono passate delle ore prima di vedere qualcun altro in gara.
Prima Giorgia che ha eseguito The Man I love in modo splendido. Poi Jovanotti, che ha portato a Sanremo Ben Harper (meravigliosa l’esibizione di quest’ultimo), presenta “A Te” una canzone d’amore davvero bella. Per non lasciarsi mancare niente arriva anche Fiorella Mannoia, con abbassamento di voce, ma non per questo meno emozionante.

Ariel
Voto: 6,5

Jacopo Troiani
Voto: 6

Giua
Voto: 8

Frank Head
Voto: 9

Oh ma che novità: c’è Gianni Moranti! Se non nutrissi una stima (credo innata) per lui potrei anche azzardare “un che palle, ancora”. Ma non sarà così. Mi piacciono molte delle canzoni, anche se quelle che ha scelto stasera sono escluse da questa cerchia! Va beh proseguiamo...

Valerio Sanzotta
Voto: 8,5

La Scelta
Voto: 8,5

Momento che potevano anche risparmiarci vista la lunghezza della serata: i Pooh. Non aggiungo altro.

Milagro
Voto:8

Parentesi Oscar con esibizione di Nicola Piovani (musica de “La vita è bella”).
Ritorna la Bertè. Ah avevo dimenticato di precisare che era stata esclusa, il giorno dopo la sua esibizione, per plagio, essendo già stato realizzato e inciso un brano con la stessa musica da una semisconosciuta. La Bertè si esibisce, come già aveva fatto Giovedì sera, accompagnata da Spagna. Nonostante tutto il premio che tanto desiderava, intitolato alla sorella Mia Martini, riesce ad ottenerlo. La critica decide infatti di anticiparne la consegna e sceglie proprio il brano escluso della Bertè.

E ora passiamo alle conclusioni. Premetto che una spiegazione logica su quanto è accaduto me la sono data: in Italia la cultura musicale è così bassa che ogni anno vincono persone scelte un po’ a caso. Infatti il terzo posto lo hanno dato al ragazzino Jacopo Troiani. Voce bella quanto vi pare, ma canzone decisamente orribile. Secondo posto, che è un’eccezione a quanto scritto sopra, per La Scelta. Portavano un brano molto interessante nel testo e nella musicalità. Infine al primo posto (e aggiungerei bello schifo) i Sonohra.
Sufficientemente arrabbiati per non essere entrati tra i primi tre scendono a prendersi il premio della critica, per la categoria Giovani, i Frank Head. Vince il premio della sala stampa, e non si sa bene perché, Ariel (mah).
Insomma c’ho messo tutto l’impegno per stare dietro ai testi e alle cose varie per poter dire una volta tanto che era colpa mia che non ascoltavo bene se non riuscivo a giustificare diversi vincitori delle edizioni precedenti (la scorsa edizione i vincitori sono stati due belle eccezioni e credo che rimarranno tali). Invece no. Questa volta è proprio vero: i giurati che dovrebbero rappresentare il giudizio popolare sono molto lontani dal poter rappresentare me.

mercoledì 27 febbraio 2008

Sanremo 2008 (giorno 2)


Sanremo 2008

Continua l’esperimento di votazione estemporanea dei brani di Sanremo (estemporanea perché anche se il post lo pubblico il giorno dopo i commenti li faccio appena hanno finito via via di esibirsi). Questa volta mi sono accorta di aver trascurato spesso una valutazione del complesso della canzone testo + musica ed aver dato più un giudizio su parole, stile e interpretazione. Considerato che non mi va di ritornare indietro e cambiare i voti a fine serata li lascio così come mi sono venuti spontanei. Se riuscirò a vedere anche altre serate successive ci saranno dei cambiamenti su alcuni voti!

Mario Venuti – A ferro e fuoco (Big)
Non è che si cominci al massimo. Mario Venuti ha uno stile personale e riconoscibile, ma non mi entusiasma. La canzone parla d’amore.. che novità. Sicuramente alla radio la passeranno per un po’.
Voto: 5,5
Frase: “Ti stupiresti di trovarti all’improvviso in vetta a un’emozione sconosciuta al cuore”.

Amedeo Minghi – Cammina cammina (Big)
Sembra una canzone che va di fretta visto che le parole si susseguono quasi incomprensibilmente nelle strofe. Non è poi malissimo. Sta comunque troppo nel solito di Sanremo.
Voto: 6
Frase: “Se potessi indovinare il tuo dolore non soffriresti mai”.

La scelta – Il nostro tempo (Giovani)
Ritmo tribale, sonorità etniche. Il testo ha delle frasi molto interessanti. Da premiare l’originalità de La scelta (era una sorta di battuta). Approvati.
Voto: 7
Frase: “Ho scelto il mondo per confine e non sarò mai clandestino”.

Giò di Tonno & Lola Ponce – Colpo di fulmine (Big)
L’unico duetto in gara appartiene ormai al teatro. La canzone di Gianna Nannini si presenta come un dialogo lui, lei, insieme. Le parole sono quelle di Gianna e si sente bene in alcuni punti. Non mi entusiasmano purtroppo le loro voci. Anche qui si premia l’originalità. E poi c’è Gianna dietro (io me la sono immaginata cantata da lei)!
Voto: 7
Frase: “perdutamente mia così impaziente e viva un raggio della luna caduto su di me”.

Sonohra – L’amore (Giovani)
Altro duetto ma questa volta di Giovani fratelli. Discutibile innanzitutto il look. Passando oltre le apparenze non si trova nella canzone tanto di passabile. Il testo sembra anche avere dei punti che tornano poco. Non stiamo qui a fare i minuziosi però. Ma dico con tranquillità che non mi è piaciuta. Nota di merito alla voce del biondino che fa dei controcanti davvero apprezzabili.
Voto: 5
Frase: “sono solo anch’io, come vivi tu, cerco come te l’amore”.

Cammina nel sole – Gianluca Grignani (Big)
Canzone molto interessante. Musica apprezzabile davvero con momento rock compreso. E poi cammina nel sole è già un’immagine bella. E’ nel suo stile proprio. Mi è piaciuta.
Voto: 8
Frase: “sotto le costellazioni siamo anime a milioni che a pensarci c’è da perdersi tutti con la propria storia un graffio dentro alla memoria”.

Jacopo Troiani – Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene (Giovani)
Titolo lunghissimo voce adulta, ma in realtà è un ragazzino. Davvero una bella voce e anche capace di interpretare anche meglio di altri che cantano ormai da abbastanza tempo e ancora non hanno capito che ci si aspetta che migliorino.
Voto: 7
Frase: “Ho bisogno di sentirmi dire ti voglio bene oggi più che mai davanti a un mondo pieno di promesse perdute rispettate mai”.

Mietta – Baciami adesso (Big)
Non mi aspettavo che Mietta fosse brava. Non me la ricordavo così. Forse non l’ho mai ascoltata bene, ma ora devo farlo altrimenti come giudico? La canzone così così. Lei davvero non mi è dispiaciuta.
Voto: 6,5
Frase: “come in pieno giorno in pieno viso come in piena notte che dormivo come a tradimento se di spalle sulla schiena ti sentivo”.

Rosario Morisco – Signorsì (Giovani)
Non credo di poter apprezzare una canzone scritta da un militare che parla di guerra. Non è che nel complesso abbia qualcosa di meno di altre canzoni sulla guerra, ma il punto di vista, che è la particolarità ,a me non convince.
Voto: 5,5
Frase: “Signorsì Sissignore, io sto tornando e non so come andrà a finire”.

Loredana Bertè – Musica e parole (Big)
Unica inimitabile. I problemi ci sono, si vedono, sono palesi. Personalmente io gli perdono tutto. E’ pazza? E se anche fosse così non c’è problema. Tante star fanno i capricci e sono fuori di testa. Canzone strana davvero e difficile da capire. Musica interessante e inizio e conclusione d’effetto.
Voto: 7
Frase: “tu sai che l’arrivo imprevisto di un povero cristo non ci salverà”.

Little Tony – Non finisce qui (Big)
Tanta tenerezza accompagna questa canzone autobiografica. Parla di continuare anche dopo un “incidente di percorso di salute” a lui capitato. Non finisce qui si è detto e ci tiene a dire a tutti. E a me suscita una grande tenerezza davvero. Ciliegina la figlia tra i suoi coristi e citata nel testo.
Voto: 7
Frase: “scambiare musica col cuore e con la mente”.

Ariel – Ribelle (Giovani)
Non è che mi ispiri molta fiducia questa canzone. Non mi colpisce e visto che stasera non ci sono mai canzoni alternative alle solite mi annoia anche un po’. Va beh. Lei è brava, ma non mi ha convinto.
Voto: 6
Frase: “non è un gioco entrare nel mio cielo”.

Tiromancino – Il rubacuori (Big)
Al contrario di quello che sembra dal titolo il tema della canzone non è di certo l’amore (e anche basta parlare solo d’amore, no?!). Si parla di un tema serio, quello del licenziamento. Dal punto di vista di chi licenzia e che è “disegnato” così come purtroppo spesso è. Il licenziamento è quello da un’azienda che viene prima di tutto, prima di tutti. Chi sta in vetta si scorda di cosa vuol dire non starci. Chi sta in alto in azienda spesso non vede oltre all’interesse e al guadagno. Non capisce le conseguenze o se le capisce le ignora. La musica proprio non mi è piaciuta e questo va detto.
Voto: 8
Frase: “ l’azienda non si tocca, l’azienda è al primo posto e chi non fa più parte è come fosse morto”.

Finley – Ricordi (Big)
Un testo che prevede un’impressionante ripetizione della parola ricordi. Per far capire meglio il titolo credo io. Mah mi è piaciuto quasi di più Little Tony, nel senso che da lui sapevo che genere aspettarmi, ma che i Finley facciano una lagna del genere proprio non mi sembra accettabile. Che noia.. Ma perché non portare qualcosa di più movimentato?! Ci si addormenta ad ascoltarvi. Già non mi piacevano le loro canzoni precedenti.. questa poi..
Voto: 5,5
Frase: “ma non svaniranno mai resteranno sempre i tuoi ricordi”.

Francesco Rapetti – Come un’amante (Giovani)
Bene rieccoci con le raccomandazioni. Basta dire figlio di Mogol. Però a differenza del figlio Pooh lui non canta male. La musica è carina ed orecchiabile. Il tema lo si capisce dal titolo. Il testo sì può passare. Tranne il paragone ad un guscio di noce che non si può proprio sentire.
Voto: 6,5
Frase: “non è un pregio agire come agisci tu”.

Sergio Cammariere – L’amore non si spiega (Big)
Si parla d’amore, ma se ne parla per bene. Mi piace il testo. La musica è stata la migliore tra tutte quelle sentite. Va oltre e supera in qualità.
Voto: 8
Frase: “l’amore non si spiega fa girare il mondo e poi se non c’è diventa tutto inutile non puoi farne a meno mai nemmeno quando poi sarà solo silenzio e freddo tra di noi”.

Valeria Vaglio – Ore ed ore (Giovani)
Si parla di amore di una donna per una donna. Si parla di nuovo di temi che questo Sanremo permette di esporre e di dargli lo spazio che meritano. Superati i pregiudizi e i tradizionalismi (questi solo in parte). Canzone interessante. Interprete molto, ma molto brava. Intensa interpretazione. Mette forza e sentimento in parole anche appena sussurrate. E sottolineo che è una cantautrice.
Voto: 7,5
Frase: “tradire è una follia io non ne avevo idea ma le scuse son parole che offendono l’amore e non possono spiegare e intanto il vento fa rumore tra i fori delle mie catene”.

Alla serata successiva passano i Giovani: La scelta, Ariel, Jacopo Troiani e Sonohra. Ho parlato tanto di pregiudizi superati che alla fine sono stata smentita. L’unica canzone che veramente meritava di passare è stata esclusa senza motivo. Eppure si parlava d’amore come in tutte le altre canzoni.

martedì 26 febbraio 2008

Sanremo 2008



Esperimento dell'ultimo momento e un modo per far passare la serata molto velocemente e senza annoiarsi. Calanti i commenti sul finire della serata, perchè anche se totalemtente impegnata a scrivere e leggere testi di canzoni il sonno si è fatto sentire lo stesso.

Paolo Meneguzzi – Grande (Big)
Sorvolando sull’esibizione come sempre neanche vicina alla sufficienza, anche la canzone non mi ha né colpita né credo mi colpirà al secondo ascolto. Meglio non infierire.
Voto: 5
Frase: “e lo trattengo a stento l’amore che ho per te”

L’Aura – Basta! (Big)
Lei canta in un modo tutto suo che personalmente non mi piace. Però bisogna riconoscerle una certa originalità e personalità nel cantare. Anche questa canzone non mi ha colpita, sarà anche perché parto prevenuta. Il tema è pacifista di posizione contro la guerra.
Voto: 6,5
Frase: “ C’è qualcuno là che vivere saprà con la testa”.

Milagro – Domani (Giovani)
Ecco sì loro mi sono piaciuti decisamente di più. Tanto per cominciare hanno fatto un’esibizione lineare senza mille imprecisioni come qualcun altro che ha già cantato. La canzone ha un testo carino e anche la musica è carina. Solo che non ha quel qualcosa in più e non posso dire fino in fondo che mi sia piaciuta.
Voto: 7
Frase: “mi chiedi se ho avuto abbastanza per ciò che ho strappato a fatica passando da un sogno alla vita”.

Toto Cutugno – Un falco chiuso in gabbia (Big)
Noioso e banale può bastare? Non mi piace proprio Toto Cutugno e non riesco a farmelo piacere. Canzone noiosa e banale.
Voto: 4,5
Frase: “e nel silenzio muoio dentro ti sto perdendo e sale il mio tormento”.

Frankie Hi-Nrg Mc – Rivoluzione (Big)
Dopo le solite canzoni senza grossi temi e sempre uguali tra sé arriva la canzone diversa. Lui è un grande che già ai tempi di Quelli che ben pensano mi piaceva molto. La musica è quella giusta e il testo è concreto come sempre. Si parla di realtà.
Voto: 8,5
Frase: “qui si fa la rivoluzione senza alcuna distinzione, sesso, razza o religione: tutti pronti per l’azione”.

Andrea Bonomo – Anna (Giovani)
Ok volevo scriverne di tutti i colori visto che la canzone così ad orecchio non mi sembrava niente di che e la musica è palesemente copiata dall’ultimo singolo di Skin. Però, ed ecco la svolta, questa canzone è molto dolce visto che il soggetto è la sua mamma e credo che faccia piacere ad una mamma sentirsi dire delle frasi così che se rivolte a qualcuno di speciale si spogliano un po’ della loro banalità.
Voto: 6
Frase: “e non serve vincere, il tempo serve a vivere, vivere”

Fabrizio Moro – Eppure mi hai cambiato la vita (Big)
Non è una brutta canzone ed è più originale di altre che trattano lo stesso argomento: un amore finito. Niente a che vedere con l’anno scorso quando si era capito da subito che avrebbe vinto.
Voto: 7
Frase: “ immaginare è l’unica certezza che ho”.

Frank Head – Para parà ra rara
Bellissimo troppo forti! Canzone divertente e che non poteva che diventare la mia preferita, almeno per adesso. Il testo dice cose forti, ma forti sul serio e nessuno se ne accorge mi sa preso com’è dalla musica orecchiabile.
Voto: 9
Frase: “ti specchi nello specchio con un sorriso da scarabocchio”.

Anna Tatangelo – Il mio amico (Big)
Non si sente proprio che musica e testo sono di Gigi D’Alessio.. no mica.. sembra di sentire lui al femminile. Comunque devo riconoscere che il testo è valido. Il tema della discriminazione verso gli omosessuali è importante da affrontare e da superare. Ed è giusto sfruttare Sanremo per dire quello che c’è da dire e per farne parlare. E’ bene che qualcuno si vergogni un po’ anche solo di pensare che gay equivalga ad anormale.
Voto: 8
Frase: “ a chi dice che non sei normale tu non piangere su quello che non sei”.

Michele Zarrillo – L’ultimo film insieme (Big)
Non ho messo molta attenzione nell’ascoltare Michele Zarrillo. Mi è stato suggerito di notare che si sentivano nella musica più echi di Gino Paoli che altro. E il solito pallosetto stile di Zarrillo.
Voto: 5
Frase:” resta con me tanto oramai non ho paura di perdermi”.

Melody Fall – Ascoltami (Giovani)
Avranno anche fatto un mini-tour a Tokio, ma bisogna dire che dal vivo il cantante non è molto intonato. Sarà stata l’emozione e il fatto che dopotutto sono giovani, ma l’esecuzione è stata un po’ tremolante. Come per molte altre canzoni il giudizio non è positivo. Non mi piacciono insomma.
Voto: 5
Frase: “chiari e scuri nella stanza i colori mi hai portato via per dipingere da sola quel ritratto della tua follia”.

Eugenio Bennato – Grande sud (Big)
Canzone multietnica che parla napoletano, lingua malgascia del Madagascar, swahili del Mozambico e arabo. Si parla di Sud e di emigrazione dal Sud. Non solo Sud dell’Italia, ma Sud del mondo. Il ritmo è quello della taranta. Originale. Mi dispiace che alcune parti siano comprensibili solo con il testo tradotto.
Voto: 7,5
Frase: “c’è una musica in quel sole che negli occhi ancora brucia nell’orgoglio dei braccianti figli della Magna Grecia”.

Daniele Battaglia – Voce nel vento (Giovani)
Visto che il sonno comincia a farsi sentire una canzone di questo tipo proprio non la posso concepire. Ora va bene tutto, ma qui si tratta di raccomandazione. Un altro figlio di Pooh come ha ben detto Marco (Pooh da intendersi Poo). Noiosissimo e anche un po’ stonato.
Voto: 5
Frase: “c’è un silenzio fragile sintomo di esistere”

Max Gazzè – Il solito sesso (Big)
Questa sì mi piaciuta. Una canzone costruita su una telefonata dove però è solo una persona a parlare. Niente di banale, anzi tutto molto piacevole e anche simpatico. E sprazzi poetici qua e là.
Voto: 8
Frase: “chiuderò la curva dell’arcobaleno per immaginarlo come la tua corona, e con la riga dell’orizzonte in cielo ci farò un bracciale di regina”.

Valerio Sanzotta – Novecento (Giovani)
Canzone interessante, ricca di storia. E’ una canzone diversa dalla solite anche questa (sembra ci sia un certo equilibrio tra le canzoni impegnate e quelle banali quest’anno!). Lui ricorda un po’ Bob Dylan con ispirazione anche degregoriana.
Voto: 8
Frase: “Adesso ho giorni buoni e una vita dignitosa ma mi piego a una coscienza silenziosa al futuro porto in dote la memoria nel cuore rugge l’urlo della storia”.

Giua – Tanto non vengo (Giovani)
Canzone carina. Ricorda molto Tori Amos e il risultato di stile è apprezzabile. Testo originale. Molto brava.
Voto: 7,5
Frase: “Aspettami, che io non vengo tu inizia andare e dopo ti raggiungo”.

Tricarico – Vita tranquilla (Big)
Non si può dire che non sia originale. Non sapeva neanche da che parte uscire e si è beccato anche dello stordito da Pippo (da che pulpito). Comunque la canzone è troppo da sopportare a quest’ora, ma penso anche ad altre ore. Tricarico ci regala sempre delle perle di depressione acuta. Anche se il testo non parla di niente di deprimente anzi parla dell’amore come l’unica cosa che può appagare una continua ricerca della felicità. Ma lui riesce comunque a esprimere un senso di depressione.
Voto: 6,5
Frase: “ l’ultima illusione non è svanita io libero sempre”.

La prima serata si è conclusa con il passaggio alla fase successiva di quattro dei giovani (glia altri per mia fortuna a casa!): Milagro, Frank Head,Valerio Sanzotta e Giua.

Dreamgirls



Titolo: Dreamgirls
Anno: 2006
Attori principali: Jamie Foxx (Curtis), Beyoncé Knowles (Deena), Jennifer Hudson (Effie), Eddie Murphy (Jimmy).

Dreamgirls appartiene al genere film musical. Come in tutti i casi di musical se non ti prende ti cominciano pian piano ad annoiare tutti i momenti cantati, smetti di leggere i sottotitoli e in sostanza smetti di seguire e di prendere sul serio il film. Con Chicago, tra l’altro senza sottotitoli, questo è stato il risultato. Dreamgirls invece ha catturato la mia attenzione. La storia c’è e quindi non si fa fatica a guardare il film fino alla fine. E poi le canzoni sono piacevoli. I protagonisti si esprimono attraverso la musica. Jennifer Hudson ha una voce stupenda che mi ha fatto venire brividi su brividi lungo la schiena. Energia, voce piena, sfumature e interpretazione intensa: lei ci ha messo tutto questo. Così si è presa anche un Oscar. Eddie Murphy è in una parte insolita, rispetto a quelle di poco spessore che di solito interpreta, e canta molto bene.
Ci viene mostrato come tra bravura e successo raggiunto non sempre ci sia linearità di connessione. Chi è il massimo spesso deve attraversare ostacoli su ostacoli, cadere, rialzarsi e trovare la forza di non abbandonare un cammino che alla fine, sappiamo tutti, non dà mai un risultato sicuro. Il successo è più facile da raggiungere quando si è carine e non troppo al di sopra degli schemi. Il pubblico viene spesso considerato troppo stupido per evolvere i suoi gusti da un livello basso ad uno medio alto. Non viene educato da nessuno anzi è conveniente che resti ignorante per poterlo convincere che certa musica è quella giusta. Ora Beyoncé non canta come Jennifer Hudson, ma non è neanche da considerare tra le cantanti che non meritano il successo che hanno. Certo la Hudson nel film è superiore.
Viene raccontato come il successo distrugga, come si incontrino persone che giocano molto sporco e come si perda facilmente se stessi toccando il fondo. L’errore sta nel fare del successo linfa vitale.

Voto: 8

lunedì 25 febbraio 2008

In due per la vittoria


In due per la vittoria (The Cutting Edge: Going for the Gold)
2006
Regia: Sean McNamara

Non è altro che una commedia come molte, magari anche più carina di molte, molto americana, che non delude le aspettative che propone. Una differenza: il pattinaggio su ghiaccio. Questo sport fa da sfondo al film, e poichè mi piace assai anche questo film non mi è dispiaciuto.

Voto (come film di categoria) 8
Voto (come film e basta) 5

martedì 19 febbraio 2008

La famiglia omicidi





Titolo: La famiglia omicidi (keeping mum)
Anno: 2005
Interpreti principali: Rowan Atkinson (Walter Goodfellow), Kristin Scott Thomas (Gloria Goodfellow), Maggie Smith (Grazia Hawkins), Patrick Swayze (Lance).

Un titolo così già fa intuire che il film prevede, detto in modo carino, qualche perdita. Ma per essere sicuri che lo spettatore sappia che ci saranno sul serio degli omicidi si comincia con uno già avvenuto. Una donna su un treno porta con sé un enorme baule. Sotto al baule lentamente si forma una pozza di sangue. Beh che dire dentro c’è sicuramente un cadavere ( o più d’uno chi lo sa?!). E poi si fa volare il tempo e ci viene presentata una strana famiglia dove Rowan Atkinson (alias Mr. Bean) fa il vicario di un piccolo paesino, la moglie si sente poco apprezzata, tenta la strada di farsi l’amante e sceglie il suo insegnante di golf Patrick Swayze (Dirty Dancing), la figlia cambia ragazzo ogni giorno e il figlio subisce la sottomissione dei bulli della scuola. Poi arriva lei, invecchiata, ma sempre con il suo enorme baule. E’ Grazia la nuova governante interpretata da Maggie Smith (alias Professoressa McGranitt) che porta la pace in famiglia con modalità forse non troppo usuali e moralmente poco accettabili. Una sorta de “il fine giustifica i mezzi” insomma. E i risultati alla fine ci sono. Il cambiamento positivo è raggiunto a tal punto da portare il vicario, chiaramente ignaro del come tale fine sia stato raggiunto, a pensare che in realtà lei sia una grazia divina per la sua famiglia. (chiaro il gioco di parole sul nome della donna). Humor inglese chiaramente, ma dicendo la verità il film fa ridere sul serio. Straordinarie la pacifiche espressioni e i sorrisi soddisfatti dopo aver completato una delle sue “missioni” per portare serenità alla famiglia. Unica pecca il povero canino.

Voto: 7

venerdì 15 febbraio 2008

Flusso di coscienza

Si vive senza certezze e spesso si ha la sensazione di averle. Si cerca l'ispirazione che puntualmente non arriva o arriva quando non si può far altro che perdere il prodotto appena creato, perchè la mente dimentica. Si dimenticano cose di poco conto, ma si conserva i dolori forti. Mi chiedo se conservare un po' più di sciocchezze e dimenticare una parte di dolore non possa fare bene al corpo, ma di certo comprendo che non può far bene all'anima. Si cerca autonomia, ma si ha bisogno immensamente degli altri. Ci si dichiara contro, ma inevitabilmente spesso si è costretti a tornare sui propri passi. Si è per forza incoerenti, perchè non ci si può sempre controllare e quando parliamo riusciamo a negare anche i propri pensieri, se lo facciamo solo per il gusto di parlare. E a volte il gusto di parlare è più veloce del freno dell'intelligenza del silenzio. Si commettono errori, ma si dice sia umano. Ci si dispera e si ride anche a distanza di pochi minuti e si demarca così un confine tra la tristezza e la felicità talmente sottile da scavalcarsi con un passo. Ci poniamo come se si sapesse abbastanza, quando pensadoci bene c'è talmente tanto da sapere che la conoscenza non può appartenerci. Ci facciamo forza con la consapevolezza di essere deboli.

La morte ti fa bella

Premessa: quanto segue non ha la pretesa di essere una scheda, un resoconto, una descrizione, un saggio o niente di attendibile in senso cinema- tografico, solo conside- razioni e opinioni.



Film: La morte ti fa bella (Death becomes her)
Anno: 1992
Interpreti principali: Meryl Streep (Madeleine Ashton), Goldie Hawn (Helen Sharp), Bruce Willis (Ernest Menville), con la partecipazione di Isabella Rossellini (Lisle Von Rhoman).

Era nella lista dei "da vedere" insieme ad una miriade di inaspettati. E' capitato ed allora inauguriamo la nuova rubrica "ultimo film visto", una rubrica che si caratterizzerà nel corso del suo svolgimento.

Vedere questo film a distanza di 15 anni dalla sua realizzazione sicuramente fornisce spunti diversi rispetto a quelli dello spettatore contemporaneo: abiti, mezzi, acconciature, sono diversi, ma la validità dell'opera rimane.
Il senso di grottesco che si percepisce quando Mad si rialza (goffamente) dopo essersi vistosamente rotta l'osso del collo cadendo dalle scale (altra scena che nella drammaticità suscita del riso per la regia con cui è articolata: la caduta è quasi infinita, a camera ferma si vede passare la tapina con dettaglio sul suo collo che si piega, ecc...) e si ritrova a parlare con il marito con la testa girata verso il sedere è uno degli elementi caratteristici del film.
Un senso di alienazione profonda colpisce certi personaggi quando si trovano a fare i conti con situazioni inspiegabili e innaturali: Ernest, seppur sconvolto rimane quasi impassibile e vive l'avvenimento come un presagio divino, mentre il dottore del pronto soccorso (interpretato da Sydney Pollack) muore di infarto appena abbandonata la sala visite.
Ultima nota di grottesco si percepisce al termine del film, quando viene rivelato una profonda realtà morale, che potrebbe essere spacciata come la morale del film (che invece non ha assolutamente pretese in tal senso), e le due decrepite amiche hanno un moto di riso che rompe il silenzio in chiesa.

Voto: 8 (la valutazione è assolutamente personale ed esprime pareri assolutamente personali e non necessariamente condivisibili)