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venerdì 15 febbraio 2008

La morte ti fa bella

Premessa: quanto segue non ha la pretesa di essere una scheda, un resoconto, una descrizione, un saggio o niente di attendibile in senso cinema- tografico, solo conside- razioni e opinioni.



Film: La morte ti fa bella (Death becomes her)
Anno: 1992
Interpreti principali: Meryl Streep (Madeleine Ashton), Goldie Hawn (Helen Sharp), Bruce Willis (Ernest Menville), con la partecipazione di Isabella Rossellini (Lisle Von Rhoman).

Era nella lista dei "da vedere" insieme ad una miriade di inaspettati. E' capitato ed allora inauguriamo la nuova rubrica "ultimo film visto", una rubrica che si caratterizzerà nel corso del suo svolgimento.

Vedere questo film a distanza di 15 anni dalla sua realizzazione sicuramente fornisce spunti diversi rispetto a quelli dello spettatore contemporaneo: abiti, mezzi, acconciature, sono diversi, ma la validità dell'opera rimane.
Il senso di grottesco che si percepisce quando Mad si rialza (goffamente) dopo essersi vistosamente rotta l'osso del collo cadendo dalle scale (altra scena che nella drammaticità suscita del riso per la regia con cui è articolata: la caduta è quasi infinita, a camera ferma si vede passare la tapina con dettaglio sul suo collo che si piega, ecc...) e si ritrova a parlare con il marito con la testa girata verso il sedere è uno degli elementi caratteristici del film.
Un senso di alienazione profonda colpisce certi personaggi quando si trovano a fare i conti con situazioni inspiegabili e innaturali: Ernest, seppur sconvolto rimane quasi impassibile e vive l'avvenimento come un presagio divino, mentre il dottore del pronto soccorso (interpretato da Sydney Pollack) muore di infarto appena abbandonata la sala visite.
Ultima nota di grottesco si percepisce al termine del film, quando viene rivelato una profonda realtà morale, che potrebbe essere spacciata come la morale del film (che invece non ha assolutamente pretese in tal senso), e le due decrepite amiche hanno un moto di riso che rompe il silenzio in chiesa.

Voto: 8 (la valutazione è assolutamente personale ed esprime pareri assolutamente personali e non necessariamente condivisibili)

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